L’11 maggio 2005, prima della partita Cagliari-Inter semifinale d’andata di Coppa Italia, unico obiettivo stagionale rimasto ai nerazzurri, staccatissimi in campionato:
Facchetti: “Guarda che ho guardato, ho guardato lo score di Bertini (ndr quando ha arbitrato l’Inter)…quattro vittorie, quattro pareggi, quattro sconfitte…”
Bergamo: “Porca miseria, facciamo cinque, quattro, quattro allora…eheheh”
Facchetti: “Eheheh…”
Bergamo: “Ma vittorie però…”
Facchetti: “Digli che è determinante domani”
Bergamo: “Si, no lo devi sentire ora, mi ha chiamato ma non potevo rispondere”
Facchetti: “E’ determinante, ha fatto dodici partite, quattro, quattro, quattro…”
Bergamo: “Una, dici te, una la smuove, ma deve smuovere quella che comincia per “V””
Facchetti: “Quella giusta, quella giusta, quella giusta”
Bergamo: “Sì, ma viene, vedrai, bene, perché è un ragazzo intelligente e ha capito ora come si cammina. C’è voluto un po’ per capire, ma insomma, meglio tardi che mai”
Questa la cronaca del match a firma Andrea Sorrentino per La Repubblica, dove si evidenziano gli errori di Bertini. La Repubblica per Auricchio non è di parte, quindi la possiamo citare.
Al 4′ Carini combina un pasticciaccio su un pallone innocuo che arriva da metà campo, toccandolo con le mani un metro fuori dall’ area praticamente senza avversari davanti: Bertini dovrebbe espellerlo ma lo ammonisce soltanto (eppure la regola parlerebbe chiara), falsando così il prosieguo della partita. Alla fine il presidente Cellino dirà: «Si vede che devono far vincere qualcosa all’ Inter. A questo punto non so se serva andare a San Siro la prossima settimana».
Comunque all’ingiustizia rimedia subito Zola: il suo destro su punizione dai 17 metri è un buffetto dolcissimo al pallone che si addormenta in rete sotto l’ incrocio alla destra di Carini. L’ Inter pareggia subito: corner, mischia nell’ area piccola, palla che rimbalza dal braccio di Cambiasso al destro di Martins che è rapidissimo a deviare in rete per il suo ventunesimo gol stagionale, ma anche qui Bertini sbaglia perché il tocco di Cambiasso è irregolare.
Dopo la partita, finita 1-1, Bertini chiama Bergamo..
Bergamo: Pronto?
Bertini: Sei a letto Paolo, eh?
Bergamo: No… Allora?
Bertini: Comè andata? Che mi dici?
Bergamo: Ma io ho visto l’ultima mezz’ora perché mi avevano avvertito di questo… di questo fallo di mano che no… non era mica espulsione…oh…
Bertini: Quella non è espulsione…
Bergamo: No, non è mica una chiara occasione da goal.
Bertini: Poi si può fare una disquisizione di carattere tecnico su tutto, ma non si ha la… forse una mancata percezione di dove fosse come posizione, ma non può essere ritenuta un’occasione…
Bergamo: No… un’occasione di.. assolutamente.
Bertini: E’ stato quello che… l’unica cosa…
Bergamo: Protestavano un po’ quelli dell’Inter… sono un po’ insofferenti quando…
Bertini: Eh me ne son accorto. E’stata una remata dal primo minuto poi, dal primo minuto, non capisco, non capisco perché. Tra l’altro c’è stato Facchetti che all’inizio della partita è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare sempre… ‘Sa, questa è la tredicesima partita, per ora siamo in perfetta parità, quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate, e per l’Inter non è che sia un grande score’ ha detto. Quindi l’abbiamo preparata in questo modo la partita.
Bergamo: Mmhh
Bertini: E non è stato piacevole, non è stato piacevole.
Bergamo: Bisogna che ci parli, sì… più tranquillo in campo. Ci avevo già parlato, gli avevo già detto; ma questo non capisce un ca**o…
Bertini: Ma io ho l’impressione…Non so neanche l’interlocuzione più giusta quale possa essere… Questo veramente… a volte è imbarazzante… Una premessa del genere… ci siamo… ci siamo guardati tutti, prima della partita.
Bergamo: Ascoltami, quando avrai buttato giù con me, chiama Gigi, che s’è accorto che m’hai già chiamato..
Bertini: Sì, sì, certo… e quindi… niente, insomma… questa situazione… te l’ho detto, appunto.
Bergamo: Grazie. Comunque la partita… un clima…
Bertini: Al di là di questo la partita è andata bene…
Bergamo: Per quella parte che si diceva ti ci penso io…
Bertini: Sì, perchè poi tra l’altro non ha neanche senso, non mi sembra di aver fatto… Anzi.. anzi! Va buo’…
Bergamo: Buonanotte, ci sentiamo.
Bertini: Ci sentiamo domani.
Bergamo: Ciao, grazie.
Bertini: Ciao, grazie.
Così è come la Gazzetta delle Procure commenta la telefonata: “Bergamo: Facchetti non capisce un c…”. Geniali.