I rapporti tra Juventus e Gazzetta dello Sport, come saprete, sono ai minimi termini dopo il “caso Buffon”, con il virgolettato riportato dal giornalista G.B. Olivero e definito “falso” e pretestuoso dalla società bianconera.
In questo contesto di nervi tesi, ieri è scoppiato un ulteriore “caso” nel momento in cui la Juventus ha negato l’accesso in tribuna stampa per la partita Juventus-Pescara a due giornalisti della Gazzetta dello Sport, che ha gridato alla rappresaglia.
Ma andiamo con ordine.
La Gazzetta dello Sport ha 4 tessere stagionali e quei 4 giornalisti hanno regolare accesso alla tribuna stampa dello Juventus Stadium. Tuttosport ne ha credo 6 o 7, il Corriere dello Sport ne avrà altri, La Stampa altri ancora, a seconda delle esigenze redazionali. Diciamo che in linea di massima si accettano le richieste delle grandi testate senza grossi problemi. Queste tessere sono nominative e con posto assegnato a quel giornalista per tutto l’anno. Per buoni rapporti, però, spesso si è elastici. Una volta succede magari che la testata non possa mandare un giornalista e allora “libera” quel posto alla Juve, oppure magari ne vuole mandare un altro al suo posto e la Juve glielo concede e lo sistema… Non è però mai successo che si sia negato l’accesso allo stadio ad un giornalista di una grande testata, quindi da questo punto di vista il gesto fatto dalla Juve è stato forte ed è chiaramente legato al disappunto della società torinese per come sia stata gestita la vicenda Buffon.
La domanda è: poteva farlo? È un abuso?
È presumibilmente vero quello che scrive l’USSI, ovvero che i due giornalisti in questione avessero la tessera CONI/Stampa. Ed è vero anche che vi sia il diritto di cronaca riguardo ad un evento pubblico come una partita di calcio di Serie A.
È vero pure che, in linea di massima, chi è in possesso di una tessera CONI/Stampa abbia il diritto di entrare in tribuna stampa. Vi sono però delle limitazioni, poiché oltre un certo numero di persone non possono essere ospitate per motivi di sicurezza. La Lega Serie A, perciò, ha chiesto che i possessori di regolare tessera CONI/Stampa facciano richiesta alle varie società, di modo da permettere loro di gestire le domande e i posti disponibili e di avere una specie di censimento gara per gara. La Juventus, nel proprio sito, spiega tale procedura.
Secondo quanto abbiamo appreso, la segreteria della Gazzetta dello Sport avrebbe compiuto un’irregolarità burocratica nella richiesta di accredito per questi due giornalisti. In pratica, non avrebbe indicato gli estremi della tessera CONI/Stampa dei due giornalisti. Un cavillo, certamente (la tessera possiamo con ogni probabilità ipotizzare ce l’abbiano), ma sufficiente per la Juventus per restare nell’ambito delle regole.
Il diritto di cronaca sarebbe inoltre garantito proprio dai 4 posti riservati ad altri giornalisti della Gazzetta.