Leggere e ascoltare le intercettazioni pubblicate di Calciopoli ti fa capire tante cose. Personalmente, ci trovo spunti per diversi argomenti, non necessariamente solamente giuridici. Oggi, dopo aver ascoltato lo sfogo di De Laurentiis contro Platini, me n’è venuto in mente uno, che vi riassumo e che trovo sia sottovalutato e importante.
Ad un certo punto, Bergamo, sentite le proteste continue di giocatori, dirigenti e staff tecnico interista, prova a spiegare al telefono a Facchetti come funzioni il mondo arbitrale e come reagiscano gli arbitri a lamentele/accuse/insulti. Certo, poi si può credere che fosse tutto “disegnato”, tutto deciso a tavolino, tutta una truffa, tutto un inganno, tutta una scusa. Ognuno ha la sua idea e non sarà certo un articolo o meno a fargliela cambiare. Però, e ve lo dico da figlio di un ex arbitro internazionale (di basket), comunque la pensiate su Calciopoli e sul “palazzo”, questa è una verità sacrosanta e vale per ogni sport dove ci sia un fischietto di mezzo.
Bergamo dice: “Giacinto ti devo dire una cosa: io l’altra sera vedevo la partita e devo dire che Bertini… ci ho parlato. E ti devo dire che è difficile arbitrare l’Inter: non c’è un giocatore che accetta le decisioni dell’arbitro, Veron protesta, Materazzi protesta, Cambiasso protesta, Mancini protesta e non finisce la partita e poi protesta con Copelli (il quarto uomo)… bisogna provare a far capire ai giocatori che si crea un clima difficile anche per l’arbitro. Noi dobbiamo cercare di creare un clima sereno!”. Al che Facchetti gli risponde: “L’allenatore… glielo dico oggi. Già lui è uno che si incazza…”. E Bergamo: “Eh, lo so. Gli arbitri lo hanno preso di mira, parlano fra di loro… io non è che sento, ma c’è questa lamentela e non fa bene. E momento… uno alla fine può dire “siete asini!”, ma non è che ogni cinque minuti sbuffi! Si crea quel clima di non sopportazione che non giova. Noi ormai siamo al capolinea e te lo dico con l’affetto che ho per voi. Io ho parlato con Trefoloni proprio di questo e lui dice che contro Mancini non ha nulla. Mi dice “E’ un gran allenatore, ma è uno che non mi sopporta, lo infastidisco. Guarda, io se le cose vanno bene… io altri dieci anno sto qua!” e Mancini dovrà fare i conti con Trefoloni per anni ed anni. Vedi Ancelotti: sempre pacioso, non litiga mai con nessuno e poi lo stesso Capello che fino a due anni fa era rissoso poi ha capito che non giovava a nessuno e ha cambiato atteggiamento. Mancini bisogna che faccia la stessa cosa se ha ancora ambizioni”. E Facchetti: “Hai ragione. Adesso vado su… ma ti ricordi Mancini come giocatore? Aveva delle reazioni… a Genova voleva uscire dal campo non so per che cosa…”. E Bergamo: “Però tutti possiamo dire che Mancini è stato un gran giocatore ma non ha ottenuto quello che poteva ottenere. Se avesse avuto un carattere diverso avrebbe ottenuto di più e invece è stato grande solo nella Samp. I grandi li vedi anche negli atteggiamenti. La società deve avere una strategia, è una società importante e ha le sue maniere per farsi sentire nel palazzo. Ma in maniera sommessa, non plateale… cosi ti crei antipatie”. Al che Facchetti capisce: “Sì, infatti si crea antipatie e poi lo prendono di mira”. E Bergamo: “Invece la squadra merita intanto di fare un bel finale di campionato e il prossimo anno dovete puntare a vincere lo Scudetto e non a fare polemiche: i mezzi ce li avete…”.
Chiaro?
Ho già scritto, tempo fa, in una lode a Sannino, perché sia controproducente per la squadra lamentarsi degli arbitri. Spero sia più chiaro, ora, perché sia controproducente anche nei confronti degli arbitri.
Pensare che Platini possa dimettersi dopo la sfuriata di De Laurentiis è ridicolo. Pensare che Collina possa designare un arbitro che aiuti il Napoli al ritorno dopo una protesta così plateale è da sciocchi. Pensare che l’arbitro che arbitrerà il ritorno in Ucraina lo farà temendo De Laurentiis significa darsi più importanza di quella che si ha, o sminuire la personalità dell’arbitro (che a quei livelli non ti guarda nemmeno in faccia). Per questo non funziona mai. Funziona di più analizzare il perché si sia fatto solo 1-1 con una squadra nettamente inferiore (ma lo è?) e andarsela a giocare lì senza mettere le mani avanti e senza avere timore dell’arbitraggio o di altro. Farlo, aumenta le chances di passare. Più delle proteste romanzate o delle richieste di dimissioni essendo alla minoranza.