Buongiorno.
Vi spiego velocemente come funzionino gli “scoop” sulle decisioni di Tosel. E’ molto meno complicato di quanto possa sembrare, in realtà. Funziona così: un giornalista prende il telefono, chiama Tosel e dice: “Pronto, dottore? Ha già preso una decisione?” . “Sì”. “Mi anticipa qualcosa per piacere?”. “Va bene”.
Fine.
Quindi: se stamattina vi state interrogando (anche a Il Mattino, dico) sui “metodi” degli scoop, tranquilli. Avessi chiamato io, forse Tosel avrebbe anticipato qualcosa pure a me, figuriamoci ad un giornalista. E’ che il compito di Tosel, all’atto pratico, è simile a quello di un “notaio”: lui non “giudica”, ma applica un tariffario in base a quanto scritto nei referti arbitrali. Certo, a volte lo fa coerentemente con le decisioni del passato, altre volte “innova”, altre ci fa incazzare, ma questo è già entrare nel merito del provvedimento. Su Juventibus l’ha fatto Maurizio Romeo e potete leggere la sua analisi qui.
Se invece (sempre su Il Mattino & co.) vi state scandalizzando del come sia possibile tutto ciò, con un caffè buono potreste risolvere, magari vi svegliate. E’ così da anni, nessuno ha mai detto nulla finora (specie a Il Mattino, che anzi) e si vede che va bene così.
Poi, nel caso in cui decideste di combattere davvero una battaglia per porre fine a tutto ciò e riportare un po’ più di rigore e “forma”, oltre alla sostanza, avvisateci che la combatteremmo assieme.