Essendo ormai diventato un “caso nazionale”, forse più del dovuto, ho deciso di indagare per bene e cercare, sentendo i diretti interessati, di mettere la parola “fine” sull’intera vicenda, protrattasi per troppo tempo senza che nessuno facesse chiarezza. Si è sempre sentita esclusivamente una “campana”, ma mai l’altra. Mi sembra perciò doveroso cercare di chiudere il cerchio e far capire, a chi davvero ne fosse interessato, come realmente siano andate le cose dando voce a chi finora non ha potuto “difendersi” da certe accuse.
I prodotti Nike-Juventus tecnici sono sviluppati direttamente da Nike Europa, con Nike Italy che fa da tramite con il club per le approvazioni. I prodotti a solo marchio Juventus, invece, sono gestiti direttamente da Juventus Merchandising. Si vende la licenza per un particolare prodotto ad una azienda sul mercato, che sviluppa la referenza e la manda indietro allo Juventus Merchandising per verificarne la conformità con l’immagine coordinata del club. Solo dopo verifica del disegno e del campione, possono andare in produzione i prodotti, e questo viene specificato chiaramente nel contratto e viene rispettato nel 90% dei casi.
I prodotti Champions League invece sono diversi. Non sono regolati da nessun contratto di licenza con Juventus Merchandising, né con la Juventus FC (anche se su questo ultimo punto non sono riuscito a fare chiarezza al 100%). Non appena la Juventus FC si iscrive nella competizione (Champions League) europea di appartenenza, automaticamente deve cedere alla UEFA il diritto di usare il marchio su referenze “co-branded”. La Uefa lavora in questo modo: raccolti i diritti delle varie squadre, dà tutti i loghi ad un suo licenziatario (per la precisione, la Great Branding Company), che sviluppa un catalogo di referenze. Questi prodotti vengono proposti solo ed esclusivamente ai canali di distribuzione ufficiali del club, quindi il catalogo sviluppato viene mandato direttamente al club che sceglie in base alle sue preferenze le referenze da mandare in produzione. E qui casca l’asino nel senso che nel caso della Juve, prodotti e distribuzione sono gestiti da juventus merchandising, mentre i diritti sul marchio sono ceduti eccezionalmente da juventus football club. Il processo di approvazione quindi è gestito “a braccio” non essendo regolamentato da nessun contratto… capita quindi spesso che scelte le referenze da disegno sul catalogo, si chieda una modifica grafica che non viene però mai eseguita e ti ritrovi con dei prodotti in negozio che non sono allineati all’immagine coordinata. L’altro problema è che da nessuna parte c’è scritto che debbano mandare per approvazione un campione prima di andare in produzione, e finisce che viene prodotto e consegnato un prodotto che con il disegno “concordato” c’entra poco…
Ed è il caso di questa famigerata sciarpa: sul disegno che allo Juventus Merchandising hanno visionato, e sulla base del quale si è fatto l’ordine, lo sfondo doveva essere un gradiente dal blu scuro al blu acceso, ma con il blu acceso che non occupava più del 15-20% della larghezza della sciarpa. Ovviamente, mi rivelano fonti informate, se si fosse visto il campione, non si sarebbe autorizzata la produzione (tra l’altro un “rifiuto” analogo era capitato già l’anno passato, in occasione della sciarpa “friendship” con il Chelsea, che doveva per forza essere metà blu e metà nera, ed è stata autorizzata solo perchè il Chelsea voleva venderla, senza però che la Juventus l’abbia ordinata).
Vi posso inoltre confermare, per testimonianza indiretta di chi gestisce gli Juventus Shop dello Stadio, che questa è comunque una rimanenza, e non può essere dell’anno scorso perchè i modelli erano diversi, quindi per forza è del 2005/2006; ne erano avanzati solo una ventina di pezzi quindi vuol dire che erano stati venduti tutti gli altri… alla faccia degli schizzinosi!
Romy Gai ha perciò detto la verità: i prodotti della Champions League sono sottoposti all’attenzione della società (in realtà, a questo giro, di Juventus Merchandising) che poi sceglie i modelli da mandare in produzione, il che, costituisce di fatto una specie di approvazione… ma purtroppo 1) viene fatto sulla base di disegni e non di campioni fisici (9 su 10 ti va bene, in questo caso ti è andata male), 2) la Great Branding Company non ha relazione contrattuale con il Club né con lo Juventus Merchandising, ma con la UEFA, quindi c’è una specie di “vuoto organizzativo” sulla questione (ogni anno viene gestita un po’ come capita, ma semplicemente perché le parti contraenti non sono quelle che poi devono interfacciarsi e posso assicurarvi avendo parlato con i diretti interessati che una sciarpa nerazzurra non l’avrebbero mai e ripeto mai approvata).
Detto questo, ognuno la pensi come vuole.
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