Ho un cugino che fa l’amministratore di condomìni. Qualche giorno fa mi raccontava una storia riferitagli da un collega milanese, talmente incredibile che quasi quasi ve la racconto. Ritagliatevi 5 minuti di tempo e leggete che hanno combinato.Sapete quei grandi condomìni formati da una dozzina di palazzine? Bene, per uno di questi (un affare grosso, tanti soldi da muovere…) c’erano due candidati amministratori: quello uscente, che però già aveva da qualche mese un lavoro in banca e non si raccapezzava più e uno nuovo, molto bravo, giovane, preparatissimo. Il primo, che in realtà aveva già annunciato che non si sarebbe candidato perchè non poteva più controllare i condomìni, spinto a ripresentarsi dai suoi vecchi fedelissimi, si fa tentare e, dopo aver fatto un rapido sondaggio “casereccio”, si rende conto di potersela effettivamente ancora giocare, nonostante tutto. Certo, c’erano le dimissioni presentate ma chissenefrega, quelle si ritirano e la gente se le dimentica in fretta. Insomma, ci pensa. Non lo voleva fare ma, se gli avessero fatto fare entrambe le cose, banca e amministratore, allora perchè no, che “due is meglio che uan”. Altrimenti picche e tanti saluti a tutti.Ma come fare per essere sicuro? Uno si metterebbe pure in gioco una seconda volta, ma alla seconda vorrebbe più garanzie, che di solito si ha solo da perdere quando hai già vinto una volta. E se avesse vinto l’altro? Uscire da perdente? Con un calcio in culo? Dare sta soddisfazione al mocciosetto? No.
Ci pensa 2 giorni, 3 giorni, una settimana.. ma niente: l’incertezza non la si poteva trasformare in certezza, c’era comunque sempre da correre un rischio, inevitabile. Scoraggiato, barcolla ma è proprio allora che riceve una telefonata che gli apre gli occhi. Al telefono è un condòmino, uno negli anni fedele, di quelli che se c’era da alzare la mano gliela alzava (e qualche volta dettava pure un po’ l’agenda, ma andava bene a entrambi così). Lo chiama e gli dice: “Posso raccoglierti io le deleghe: ho i numeri per farti vincere”. Stupìto, l’amministratore chiedere spiegazioni. “Tu non ti preoccupare”, gli viene risposto. “Devi solo nominare i rappresentanti di 8 dei 12 condomìni che sono d’accordo con me in un consiglio esecutivo e tu ti fai da parte che facciamo tutto noi. Cioè resterai sempre l’amministratore, però non ti dovrai occupare di nulla, non dovrai nemmeno votare, presenziare: se avrai tempo verrai alle riunioni, altrimenti te ne potrai stare a casa, o in banca, o al mare a pescare, dove vuoi tu, non ci interessa. “Meraviglioso!”, esclama l’amministratore, tutto contento. “Ma.. un attimo.. hai detto 8 rappresentanti dei 12 condomìni nel consiglio esecutivo? E gli altri? Non sarebbe meglio mettere anche qualche rappresentante di quelli che voteranno al nuovo candidato? Così, giusto per non destare sospetti… che dici?”. “Eh, no! Quelli devono restare fuori, altrimenti poi mettono il naso in quello che decidiamo, rompono le palle, si oppongono a ogni cosa che decidiamo.. no. E poi io ti posso portare le deleghe di 8 condomìni se mi assicuri che dai ad un condòmino di ciascuno di loro un posto nel consiglio. Devi dare qualcosa per ottenere qualcosa, no? Funziona così, che te lo devo dire io?”. Poi ci pensiamo noi a trovare nel nostro interno le ragioni per restare sempre uniti e compatti.E insomma in questo grande condominio milanese da un’annetto a questa parte c’è questa situazione paradossale dove alla fine le 8 palazzine che hanno organizzato la cosa hanno tutte e 8 un rappresentante nel consiglio che decide, le altre 4 sono tutte escluse (quindi tutti i rompicoglioni sono a casa e non possono neanche ascoltare cosa si dice in consiglio) e questi e 8, all’unanimità, si approvano in continuazione tutte le proposte che fa loro comodo approvare. Alcune se le votano da soli, nel consiglio stesso, altre le votano in assemblea, perchè ci sono alcune proposte che devono per forza essere votate in assemblea, ma tanto in assemblea sono 8 su 12 e hanno comunque sempre la maggioranza loro. Di fatto è diventato tutta una farsa perchè gli altri 4, esclusi, sono cornuti e mazziati: non solo non possono votare, ma non fanno parte del consiglio e non possono nemmeno opporsi a niente. Avete capito? Ci sono 8 che governano e 4 governati ahahahah. Gli 8 governano sui 4 per il bene degli 8 (o dei 12, poco importa, tanto sicuro è degli 8, se poi è pure dei 12..). Se sto dando troppi numeri fermatemi!
Ultimamente, comunque, per farla breve, visto che tanto facevano come detto quello che volevano, hanno iniziato a votare tutto in consiglio, a prescindere, pure le cose dell’assemblea. E se qualcuno si lamenta gli viene detto “guarda che abbiamo comunque la maggioranza anche dell’assemblea! Se noi 8 votiamo qualcosa tutti assieme, non è neanche più importante se lo facciamo in consiglio o in assemblea: sempre la maggioranza è”. Anche alcune cose che forse formalmente avrebbero dovuto votare in assemblea. Così, tanto per ribadire che comandano loro e non vogliono nemmeno sentire altre ragioni, neanche fare la finta di una votazione aperta a tutti. E così stanno portando avanti il condominio. Paradossalmente potrebbero benissimo decidere…. chessò… che la somma che mensilmente si raccoglie per la pulizia delle scale dei 12 i condomìni, la si utilizzasse per pulire solo gli 8 loro. E agli altri 4 niente. E il tutto sarebbe perfettamente legale! O meglio: per loro lo è, se non sei d’accordo auguri con la lentezza e incompetenza della giustizia italiana…. (se ti va bene ti danno una risposta dopo un anno!).
Ecco, mio cugino mi raccontava questa storia, e a me veniva in mente che, se qualcuno riuscisse ad “esportare” questo modello altrove, farebbe anche lui tombola. Chessò, vi immaginate se in un Parlamento spaccato a metà dopo elezioni elettorali ci fosse il candidato premier di turno che si mettesse a raccattare i voti promettendo una poltrona di ministro ad ogni parlamentare dell’altro schieramento fino ad arrivare ad avere la maggioranza assoluta? Sto parlando di centinaia di poltrone eh, non una o due. Centinaia di ministri! Il rapporto quello sarebbe. Capite di cosa stiamo parlando?
E meno male che nessuno ha mai pensato di fare una cosa del genere col calcio!! Meno male, che il calcio in Italia è ancora più importante del Parlamento!! Sperando di non aver dato qualche idea a qualcuno, che se succede va a finire pure che daranno la colpa a me per l’idea, già lo so. Mi aveva avvisato mio cugino di non raccontarla sta storia, ma è più forte di me. Mi raccomando però, acqua in bocca. Che il calcio post-calciopoli sta bene così come sta, Moggi non c’è più e tutto va bene. Finalmente dopo anni leggo di votazioni all’unanimità in Consiglio di Lega, non si vedono volare più le sedie quando si riuniscono, si suona, si canta e si balla assieme… Insomma una volta tanto che dopo decenni non si fanno la guerra in Consiglio… lasciamoli stare, mi raccomando. Che bello il calcio moderno! Magari anche in politica fossero tutti così d’accordo!
P.S. Ogni fatto raccontato è frutto di fantasia e nessun riferimento è voluto, ovviamente (si scrive così nei film?). Che mio cugino poi fa il disoccupato, in realtà.