Oggi la Gazzetta dello Sport “festeggia” il decennale dell’anticipazione di Ruggiero Palombo sull’arrivo (13 giorni dopo) delle prime intercettazioni di Calciopoli. Non ritornerò sull’argomento, né sulle sentenze: trovate tutto cliccando questo link.
La mia riflessione, oggi, voleva essere diretta soprattutto ai “secondi”, ai primi degli sconfitti, a quei tifosi che negli ultimi anni hanno visto la propria squadra battagliare con la Juventus e perdere. Perché “la Juventus rubba”. Lo stesso, monotono, antisportivo ritornello che si sentiva appunto prima di 10 anni fa e che si continua a sentire ancora oggi, nonostante processi, condanne e “pulizie” varie fatte di quel calcio “corrotto”.
Siete sicuri – voi napoletani e prima ancora voi romanisti – che il problema sia la Juventus? Mi spiego. Negli ultimi 10 anni, 3 Scudetti si sono conclusi con un risicato margine tra la prima e la seconda: uno è ovviamente il primo di Antonio Conte alla Juve, quello del gol di Muntari, e ricordiamo perfettamente tutti (“la Juve rubba”) le polemiche che ne seguirono. E gli altri due? Probabilmente, urge rinfrescatina alla memoria.
Queste sono alcune delle prime pagine di Corriere dello Sport e Gazzetta dello Sport a proposito delle furiose polemiche arbitrali del campionato 2007/08 vinto dall’Inter sulla Roma con 3 punti di vantaggio.
A fine campionato, un amaraggiato De Rossi dirà: “Ci sono state sette-otto partite falsate. È un peccato dovere parlare di questi episodi ma questo campionato non si può ridurre a due partite perché quest’anno è successo il finimondo. (…) I giocatori dell’Inter se lo sono sudato lo scudetto ma un campionato così particolare non si vedeva da tanto tempo. Mi chiedo cosa sarebbe potuto accadere se fosse successo alla Juve ciò che è successo all’Inter” (18/05/2008)
E Il Romanista? Il concetto è abbastanza chiaro?
Passiamo alle prime pagine del Corriere dello Sport (sorry, alla Gazza erano impegnati a celebrare il Triplete) della stagione 2009/10, nella quale l’Inter vinse lo Scudetto per 2 punti sulla Roma. Polemiche? Ovviamente sì.
A fine campionato, a sugellare una stagione di proteste e complotti, Francesco Totti dirà: “Nel rush finale per lo scudetto ci è mancato il secondo tempo con la Sampdoria e qualche fischio arbitrale. D’altra parte quello manca sempre, magari gli altri sono più forti, ma hanno sempre qualche favore dalla loro parte. Ci hanno rubato due scudetti, anche se, in effetti, quest’anno l’abbiamo perso anche da soli. Dalla Juventus di Moggi, all’Inter di adesso non è cambiato molto, solamente il colore delle strisce”. (20/07/2010)
Magari avrete ancora in mente la trionfale cavalcata nerazzurra in Champions League. Trionfale lo fu, non c’è dubbio, ma anche – diciamocelo – viziata da qualche aiutino arbitrale tanto che Barcellona, Chelsea e Bayern Monaco si infuriarono con l’arbitro tra proteste e sospetti per le designazioni. Un paio di esempi che ho trovato al volo.
Fermi, però, che già vi vedo a condividere tutte le foto una ad una sui social: no, l’intento di questo post non è scrivere “L’Inter rubba”. Cioè, sì, la soddisfazione me la sono tolta ugualmente, ma non era quello il punto. Il titolo è un’evidente provocazione. La riflessione è ben altra. E’ che – a ben vedere – da sempre il primo classificato, per definizione, in Italia “rubba”. Juve, Inter, buono, cattivo, a strisce, a tinta unica, a torto o a ragione. Sempre. Se eri lì ad un passo dal vincere e non l’hai fatto, è per colpa degli arbitri. Se sei finito a 15 punti di distacco, è sempre stata colpa degli arbitri fino ad un certo punto e poi hai mollato tu. Dire degli altri “hanno rubbato” è esattamente ciò che si diceva 10 anni fa e che si è continuato a dire anche dopo, come nulla fosse successo.
È questo uno dei principali fallimenti di Calciopoli: non è servito a niente spazzare via la dirigenza bianconera e mandare in B una squadra e una tifoseria al seguito, se non per far godere (neanche tanto a lungo) le tifoserie avversarie. Due campionati dopo, le “vittime” si erano già trasformate da simpatiche perdenti in “ladri di Scudetti” (due). E ora, quelli “ripuliti”, sono tornati di nuovo sporchi e cattivi come e più di prima. E allora, forse, qualche domanda è bene iniziare a porsela.